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Dal pizzale A. Rolando di Antey-Saint-André, a poco più di 5 min a piedi da Maison du Tatà, si può intraprendere l’itinerario alla scoperta del Ru du pan perdu, l’antico acquedotto che portava le acque del torrente Marmore verso i campi aridi della media Valle.

Non si sa esattamente in che anno sia stato costruito questo canale. Il vicino Ru du pan perdu di Châtillon risultava già esistente nel 1325, per cui si può dedurre che anche il ru di Antey risalga più o meno allo stesso periodo. La maggior parte degli studiosi colloca infatti lo svolgimento dei lavori di realizzazione del ru tra il 13° e il 14° secolo.

Oggi le splendide arcate medievali di questo acquedotto dismesso si possono raggiungere con una breve passeggiata di circa 30 minuti. Scopriamo quindi qualcosa di più su questa imponente opera.

Origine del termine ru du pan perdu

Il termine ru identifica un canale irriguo di piccola portata costruito in ambiente alpino. Il compito di tale canale è portare il flusso d’acqua dei torrenti delle valli laterali verso i terreni agricoli della valle centrale. Queste strutture sono presenti in numerose regioni alpine italiane, svizzere e francesi, ma il termine ru indica soltanto quelle della Valle d’Aosta e del Piemonte. Altrove, queste opere vengono definite in vari modi: Waale, Léc o Léz in Alto Adige; bisses, Suonen e Flurbewässerung in Svizzera; canali nel Briançonnais.

I principali ru della Valle d’Aosta sono stati costruiti tra il 13° e il 15° secolo, e alcuni vengono tuttora mantenuti efficienti da personale specializzato. Gli acquedotti abbandonati e non più funzionanti vengono invece definiti ru du pan perdu, letteralmente “canali dal pane perso” o ru mort, a causa della loro antichità e dello stato di degrado in cui versano.

A cosa servivano i ru?

I ru hanno avuto e hanno tuttora un ruolo fondamentale nell’economia valdostana. Hanno infatti consentito e facilitato la coltivazione dei terreni aridi, cioè quelli esposti a scarse precipitazioni o troppo in pendenza per riuscire a trattenere l’acqua. La loro gestione e manutenzione era affidata a figure specializzate chiamate “controllori” o “custodi delle acque”. Essi si occupavano dell’apertura delle chiuse e della distribuzione dell’acqua tra i vari appezzamenti. La maggior parte dei ru della regione sono stati intubati nel corso del 20° secolo. Solo una minoranza di questi sono stati convertiti in sentieri per escursionisti grazie alla loro posizione “privilegiata” lungo tracciati panoramici.

Nella Valtournenche, i due ru maggiormente visibili e apprezzati sono proprio i sopraccitati Ru du pan perdu di Châtillon e di Antey-Saint-André. In particolare, il Ru du pan perdu di Antey conserva ancora le caratteristiche arcate addossate alla montagna, mentre si è persa ogni traccia del vecchio alveo. La sua scomparsa dipende probabilmente dall’antica usanza di mettere a coltura i tratti di ru non più utilizzati. Tale usanza era giustificata dalla necessità di sfruttare anche il più piccolo pezzo di terra coltivabile.

Itinerario per il Ru du pan perdu di Antey

È possibile seguire l’itinerario alla scoperta del Ru du pan perdu di Antey-Saint-André partendo dal piazzale A. Rolando, adiacente all’ufficio informazioni turistiche, e immettendosi sul sentiero escursionistico n°105. Questa piacevole passeggiata si svolge attraversando un fresco bosco di latifoglie e diversi luoghi di interesse. Si segnala in particolare il villaggio di Grand Moulin dove si trova, ancora ben conservato, un mulino anticamente alimentato dalle acque del Marmore. La parte finale del sentiero, non sempre ben visibile, porta direttamente ai pilastri che reggono il tracciato del ru, zona da cui è possibile osservare un gradevolissimo scorcio sul borgo di Antey.

L’itinerario, che può essere percorso tutto l’anno, dura circa 30 minuti e presenta un dislivello di 175m, risultando quindi perfetto anche per i bambini e i meno allenati. Maggiori informazioni sul percorso sono disponibili a questo link. Non ci resta che augurarvi buona scoperta!

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