VOLKS’N’ROLL CHE PASSIONE!

Maggiolini che passione

14° EDIZIONE VOLKSWAGEN AIRCOOLED MEETING

& ROCK’N’ROLL PARTY

 

Imperdibile l’attesissimo appuntamento con la quattordicesima edizione del Volks’n’Roll, evento unico nel suo genere che coniuga, come suggerito dal nome, la passione per le aircooled Volkswagen d’epoca e la musica rock’n’roll, tre giorni di puro divertimento nel nostro piccolo paese di Antey.

Il raduno di VW aircooled più grande d’Italia e il party rock’n’roll più cool d’Europa è fissato per il 16, 17 e 18 giugno 2023, il tutto si svolgerà in una scenografia naturale da favola, con sua maestà il Cervino a fare da cornice.

In questo week-end sarà possibile visitare un vero e proprio museo a cielo aperto con l’esposizione di centinaia di maggiolini e di furgoni VW d’epoca che arrivano da tutta Europa, ballare sulle note live delle migliori bands rock’n’roll e rockabilly, scatenarsi fino a notte fonda con DJ set, fare free camping nella natura più incontaminata ed assaggiare le succulente prelibatezze dei più rinomati street food in circolazione che delizieranno il palato di migliaia di visitatori attraverso una scelta gastronomica variegata.

Maggiolini che passione
Volks’n’Roll a Maison du Tatà

 

A contornare l’evento, tantissime attività:

🚘 workshops musicali di armonica a bocca e di ukulele;

🚘 corsi di ballo jive;

🚘 mercatino del settore VW Area Swap meet dove chiunque, possessore di un VW aircooled, può esporre e vendere/scambiare pezzi usati;

🚘 Legningegno, i grandi giochi in legno;

🚘 Volks’n’Kids ➡️ giro sui pony, avvicinamento all’arrampicata, gonfiabili, spettacolo di magia, bolle di sapone giganti, parco avventura (attività gratuite fino a 12 anni).

 

Con o senza VW, il V’n’R è un’esperienza indimenticabile da vivere senza freni, con gli amici, con la ragazza o in famiglia: un appuntamento imperdibile, adatto a grandi e piccini, giovani e “vintage”.

 

Non tardare a prenotare il tuo appartamento, ti aspettiamo a MdT

 

Cordialmente

Chiara N. 🤍

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RIAPRIAMO LE PORTE DI MAISON DU TATÀ

Siamo pronti ad accogliere i nostri ospiti per la stagione invernale.

La neve ad Antey ancora non è arrivata sebbene sia vicina, molto vicina. L’aria è frizzante, il cielo nelle giornate di sole è terso e nelle giornate grigie si sente l’odore della neve nell’aria.

Eh sì, la neve ha un odore: è quel profumo pulito di freddo, leggero che solletica il naso.

I primi appassionati non hanno resistito e hanno già inforcato gli sci, le condizioni delle piste sono favolose e le stazioni sciistiche del comprensorio Cervino Ski Paradise sono aperte, a regime, e il 4 dicembre anche Torgnon e Chamois inaugureranno la stagione sciistica.

Sci alpino, snowboard, sci alpinismo, freeride, sci nordico, heliski e ciaspole sono le attività che potrai sperimentare durante la tua permanenza a MdT, sarà un piacere consigliarti e metterti in contatto con i professionisti degli sport invernali che ti guideranno in indimenticabili avventure.

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Cervino Ski Paradise

Abbiamo fatto piccoli interventi di manutenzione e organizzato con il nostro staff la vostra accoglienza durante la prossima stagione: amiamo che i nostri ospiti evadano dalla quotidianità, trovandosi in un ambiente caldo ed accogliente, nella loro casa in montagna.

Ogni anno apportiamo piccoli cambiamenti per continuare a stupire chi torna a trovarci.

Siamo entusiasti di questo nuovo inizio, mentre fervono i preparativi del Natale: per la nostra famiglia questo è il periodo più magico dell’anno e gli addobbi sono una tradizione che onoriamo da quattro generazioni.

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La magia degli addobbi natalizi

Proprio in questi giorni dietro le quinte di MdT ci sono festoni, luci, ghirlande (anche polvere😉) e …una luminosa novità per questo Natale 2021! Ma non vi vogliamo rovinare la sorpresa… l’unica indiscrezione è il colore rosso, colore simbolo del Natale e dell’energia e che lo scorso anno ci ha fatto vincere il primo premio.

La prova generale sarà sabato 4️⃣ dicembre con l’accensione delle luminarie.

 

👉 Se ancora non lo hai fatto, prenota il tuo posto in prima fila e accendi con noi il Natale.

 

Alcune anteprime per trascorre un magico Natale a MdT e nella nostra Vallée

🎄 Aosta fino al 6 gennaio il mercatino di Natale “Marché Vert Noel”

🎄 Antey 4-8 dicembre il mercatino “Aspettando il Natale”

🎄 Aymavilles dal 22 dicembre al 9 gennaio apertura straordinaria del castello

🎄 Valtournenche dal 24 all’8 gennaio Mercatini d’Inverno

 

 

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    La informiamo che i dati da Lei inseriti saranno usati al solo fine di fornirLe le informazioni richieste. I Suoi dati saranno trattati con mezzi informatici nel rispetto dei principi stabiliti dal Codice della Privacy (Decreto Lgs.196/2003).

     

    UNA VACANZA ECOSTENIBILE, UNA VACANZA IN E-BIKE

    L’interesse verso i mezzi elettrici cresce di anno in anno e la bicicletta elettrica sta rivoluzionando il mondo della mobilità sostenibile, anche in vacanza. Queste biciclette di ultima generazione sono dotate di pedalata assistita grazie ad un leggero motore elettrico, supportando così il ciclista anche nei tratti più faticosi. Un modo nuovo di praticare la mountain-bike: un’attività adatta a chiunque ami scoprire angoli di natura incontaminata, vivere avventure su due ruote fuori città e pedalare senza fatica anche quando i dislivelli sono importanti.

    monte cervino sport e-bike estate
    Fonte Ride the Planet

    Antey apre le porte alla magia della bicicletta elettrica

    Antey sta al passo coi tempi e promuove l’ecosostenibilità, offrendo a partire dal prossimo mese di maggio, un campo base per il turismo su due ruote di bike adventures. Non solo noleggio di e-bike ma molto di più: Ride the Planet è una vera e propria base operativa per i professionisti e i neofiti del mondo della mountain-bike tradizionale e della e-bike. Un luogo in cui trovare assistenza meccanica, servizio navetta, guide mtb certificate e punto informazioni per scoprire percorsi dedicati a ogni livello di conoscenza del mondo e-bike.

    Una guida mtb non è solo un istruttore, è un compagno di viaggio che racconta i luoghi che attraversa e le persone che incontra, è un’immersione nella natura e nel vissuto delle nostre montagne. L’istruttore è colui che consiglia e segue le prime pedalate di chi si cimenta per la prima volta in questa attività; è l’amico che accompagna tutta la famiglia su strade sterrate per raggiungere un lago cristallino ai bordi del quale mangiare il pranzo al sacco; è l’allenatore che sprona chi ama spingersi oltre i propri limiti e sentire l’adrenalina scorrere nelle vene.

    bici montagna cervino sul lago attività per famiglia
    Fonte Ride the Planet

    Maison du Tatà è partner di Ride the Planet, ne condivide l’anima green e l’amore per la Valle d’Aosta e per le montagne che la circondano. Per i clienti di MdT la partnership prevede bike tours con guide certificate e staff con esperienza e competenze di altissimo livello, acquisite in decenni di attività sui percorsi dell’arco alpino e del centro-nord Italia. I nostri ospiti godono di tariffe preferenziali e della possibilità di prenotare l’e-bike al momento del check-in in struttura o in sede di prenotazione dell’appartamento sul nostro website; inoltre la sede di Ride the Planet è comodamente raggiungibile a piedi (si trova a soli 100 metri da MdT) dal sentiero che affaccia sul nostro giardino.

    Esperienze per tutti e per tutti i gusti!

    La Valle d’Aosta è attraversata da numerose strade sterrate che permettono di organizzare escursioni di differenti livelli di difficoltà, dalla semplice gita di mezza giornata, all’escursione giornaliera ovvero all’esperienza full immersion con tour e-bike plurigiornalieri.

    La vallata del Cervino è un’esperienza unica e un’avventura da togliere il fiato

    Gli appassionati esperti di e-bike troveranno acido lattico per i propri muscoli, panorami da lasciare senza fiato e ricordi indelebili da portare a casa.

    noleggio e-bike monte cervino
    Fonte Ride the Planet elicottero di Air Zermatt

    L’esperto team di Ride the Planet garantisce:

    ✅ L’esclusività dell’helibike con partenza da Antey.

    ✅ Il brivido di pedalare in estate sul ghiacciaio del Plateau Rosa.

    ✅ L’unicità di 7.000 metri di riding con tre discese ai piedi del nobile scoglio d’Europa, il Cervino.

    ✅ L’internazionalità di spostarsi su percorsi tra Zermatt e Cervinia.

    ✅ L’accessibilità a sentieri che si diramano in boschi di conifere e latifoglie e tra pietraie che sfiorano i 3.000 metri.

     

    Cosa mettere nello zaino per un’escursione in e-bike

    Generi di conforto: una scorta di acqua (consigliamo almeno 1 litro in una borraccia termica plastic free), qualche barretta energetica o un sano pranzo al sacco per le escursioni più lunghe.

    Attrezzatura tecnica: giacca antivento e antipioggia, maglia di ricambio, copertura antipioggia per lo zaino (anche un banale sacchetto di plastica può andare bene), dispositivo gps o mappa, torcia (meglio se da casco o da manubrio).

    Manutenzione: esistono in commercio pratici e ben organizzati kit di primo intervento oppure è possibile noleggiarli.

    Emergenza: controllare il livello di carica della batteria del cellulare ed eventualmente portare con sé una power bank, documento d’identità, kit di primo soccorso, fazzoletti di carta, fischietto di segnalazione.

     

    Cosa trovi a Maison du Tatà

    🏡 Ricovero custodito per la tua e-bike

    🏡 Tubo dell’acqua per la pulizia della tua e-bike

    🏡 Lavanderia attrezzata con lava-asciuga

    🏡 Giardino per lo stretching e il relax post escursione

    🏡 Studio “Il Massaggio” per dare sollievo ai tuoi muscoli

     

    Prenota il tuo appartamento e il ritiro della tua e-bike,
    lo staff di Ride the Planet preparerà e riserverà l’e-bike per te.

    Ti aspettiamo a Maison du Tatà per montare in sella e scoprire gli itinerari in bici della Valtournenche!

     

     

     

    Le leggende della Valle d’Aosta tra mito e realtà

    La Valle d’Aosta ha una storia antica, legata dapprima alle vicissitudini di diversi popoli europei, poi alla dinastia sabauda e infine al Regno e alla Repubblica d’Italia.

    Una storia fatta da persone profondamente legate alla propria terra e agli splendidi paesaggi di montagna.

    Una storia fatta di resilienza e di tradizioni sopravvissute ai numerosi mutamenti socio-politici.

    Un patrimonio plasmato nel corso dei secoli dai cambiamenti linguistici, dal rinnovamento delle tecniche agricole e artigianali, e dall’evoluzione del folklore locale – musiche, balli, rievocazioni e leggende.

    Queste ultime in particolare ricoprono un ruolo fondamentale all’interno di qualsiasi comunità: quello di creare legami tra individui e territorio abbastanza forti da garantire la trasmissione del bagaglio culturale da una generazione all’altra.

    Le leggende della Valle d’Aosta: tematiche e protagonisti

    Per vivere autenticamente un territorio come la Valle d’Aosta è necessario conoscerne anche i racconti e le suggestioni popolari.

    Le leggende valdostane sono popolate da dei, eroi e santi quali figure generalmente positive e da streghe, fantasmi e demoni quali figure generalmente negative. Non mancano poi figure mitologiche e fantastiche come giganti, fate, maghi, folletti e animali di vario genere. Molte di queste leggende fanno parte della cultura di vallate ristrette, mentre altre sono diffuse su tutto il territorio regionale seppur con sfumature diverse.

    Divinità, demoni, santi e figure mitologiche

    Divinità, demoni e figure mitologiche sono spesso protagonisti di narrazioni sull’origine di montagne, laghi e altri elementi del paesaggio valdostano. Appartengono a questo filone la leggenda del Ghiacciaio del Lys e diverse leggende legate alla nascita del Monte Bianco, tra cui quella del Dente del Gigante.

    I santi compaiono invece in racconti derivanti dalla tradizione cristiana. San Martino, Sant’Orso, Sant’Anselmo e San Bernardo vengono celebrati per le intercessioni con Dio e i piccoli miracoli compiuti.

    Numerose leggende originano dall’incontro-scontro tra il bene e il male e vedono quindi diverse delle figure già menzionate come co-protagoniste. È ad esempio il caso della leggenda del Pont Saint Martin e della leggenda dei Diavoli della Val Veny.

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    Il Dente del Gigante Gargantua, una delle vette più note del Monte Bianco

    Streghe e fantasmi

    Immancabili le streghe, protagoniste di storie fantastiche che hanno però come base comune la realtà degli episodi di Inquisizione nella regione.

    I fantasmi figurano invece nei racconti popolari più recenti, nati probabilmente nel periodo gotico. Abitanti dei Castelli del territorio, queste presenze rievocano storie di processi, esecuzioni e omicidi. Le leggende di fantasmi più famose sono quelle legate al Castello di Quart, al Castello di Saint Marcel e al Castello di Issogne.

    Personaggi storici e persone comuni

    Diverse narrazioni sono legate a personaggi storici realmente esistiti – come quella sul Passaggio di Bonaparte – mentre altre hanno per protagonisti persone comuni che subiscono punizioni in risposta alla loro arroganza o disobbedienza. Tra le numerose narrazioni a carattere formativo e ammonitorio, le più conosciute sono probabilmente quella del Tesoro di Graines e quella sull’origine del Lago Blu.

    Quante di queste storie conoscevi?

    Ti piacerebbe saperne di più?

    Approfondiamo insieme alcune delle leggende più conosciute nella Valtournenche!

    La leggenda della Dama Bianca

    Le sfilate di carnevale a Cervinia-Breuil rappresentano una tradizione che si ripete ogni anno tra mostre, concerti e rievocazioni in costume. L’evento mette in scena la cosiddetta Leggenda della Dama Bianca. Questa storia narra di una bellissima fanciulla che venne rapita e nascosta tra le montagne dal gigante Gargantua, che si era infatuato di lei. Venuti a sapere della sorte della ragazza, tutti gli abitanti della Valle si misero in moto per cercarla e riportarla a casa. Colpito da una così forte e solidale mobilitazione, il gigante decise di liberare la ragazza per restituirla all’affetto dei suoi compaesani.

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    La maschera della Dama Bianca al Carnevale di Cervinia-Breuil

    La leggenda del Giorno di Sant’Orso

    Se féit solèi lo dzor de Sen t-Ors, l’iver dure incò quarenta dzor. (Se fa bello il giorno di Sant’Orso, l’inverno dura ancora quaranta giorni).

    Questo è il famoso detto dedicato al santo valdostano, uomo umile e prodigioso a cui vengono attribuiti numerosi miracoli e invocazioni per prevenire le inondazioni e le malattie del bestiame, ma anche i reumatismi e i mal di schiena. Appassionato coltivatore, si dice che dividesse i frutti del suo orto in tre parti: una per sé, una per i poveri e una per gli uccellini. Da qui la celebre raffigurazione con un uccellino appoggiato sulla spalla. Morì il 1° febbraio di un anno imprecisato (probabilmente il 529 d.C.).

    Il detto popolare nasce dall’abitudine, comune a moltissime popolazioni, di prevedere i cambiamenti del tempo attraverso la lettura del comportamento della natura. Un’altra variante del detto mostra come i valdostani interpretassero il comportamento degli orsi per prevedere il tempo tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera:

    Se feit cllier lo dzor de sèn-t-Or, l’or baille lo tor et dor euncò pe quarenta dzor. (Se il giorno di Sant’Orso il tempo fa bello, l’orso gira il suo pagliericcio – per farlo asciugare – e dorme ancora per 40 giorni).

    La bontà di Sant’Orso viene celebrata ogni anno ad Aosta, il 30 e 31 gennaio, durante l’omonima Fiera di Sant’Orso.

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    Statuette artigianali alla Fiera di Sant’Orso. Si noti la raffigurazione del Santo con l’uccellino appoggiato sulla spalla (in basso a sinistra)

    La leggenda del Dahu

    Il dahu è un animale leggendario presente nel folklore di molte popolazioni montane europee. Viene chiamato con nomi diversi – dahu, dahut, darou ma anche Haggis selvatico in Scozia o Skvader in Svezia – ma presenta caratteristiche comuni. Secondo la leggenda, la peculiarità di questo mammifero consiste nella conformazione delle sue zampe: quelle di destra sono più lunghe di quelle di sinistra (o viceversa). Questo consente al dahu di adattarsi meglio ai ripidi pendii di montagna. Allo stesso tempo però, tale aspetto costringe il dahu a girare sempre attorno alla montagna nello stesso verso, pena la perdita dell’equilibrio e quindi la morte.

    La leggenda vuole che catturare questo animale fosse estremamente semplice: sarebbe bastato avvistarlo e urlare alle sue spalle “dahu!”. A quel punto l’animale, curioso di natura, si sarebbe girato e, trovandosi improvvisamente con le zampe più corte sul lato a valle, sarebbe precipitato. Famosa è la teoria secondo cui l’avvento del turismo di massa e i sempre più frequenti incontri con l’uomo avrebbero portato alla rapida estinzione del dahu.

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    Un dahu con le zampe di sinistra più corte

    La leggenda del Lago Blu

    Dietro questo splendido specchio di acqua limpida dal colore blu (di cui avevamo già parlato qui) si nasconde una leggenda piuttosto malinconica.

    Si narra che molto tempo fa, sulla terra ora occupata dal lago, si trovasse una casetta abitata da una famiglia di pastori. In una sera fredda e piovosa, un viandante stanco e affamato bussò alla porta in cerca di cibo e di un riparo per la notte. Ma i proprietari di casa, egoisti e crudeli, gli negarono qualsiasi aiuto costringendo il figlio piccolo ad assistere alla triste scena. Questi, dall’animo sensibile, offrì la sua scodella di latte al viandante, ma la madre gliela strappò di mano per sostituirla con una scodella di acqua sporca.

    Il viandante, umiliato, decise così di allontanarsi lanciando una maledizione sulla quella casa. Il bimbo venne invece punito dai genitori e costretto a raccogliere la legna del bosco per tutta la notte. Il piccolo era terrorizzato al pensiero degli animali feroci che avrebbe potuto incontrare, ma iniziò presto a tranquillizzarsi notando che questi lo fissavano con uno sguardo quasi compassionevole.

    Raccolta una discreta quantità di legno, il bimbo si riavviò sulla strada di casa, ma giunto sul punto esatto dove si trovava la sua casa non trovò altro che uno specchio d’acqua. Il piccolo pianse molto la morte dei suoi cari, ma capì in cuor suo che il tremendo castigo era stato più che meritato. A quanto pare la punizione diede i suoi frutti: i discendenti del pastorello, che ben conoscevano la storia, promisero di mostrarsi sempre cortesi e ospitali con chi avesse bussato alla loro porta in cerca di aiuto.

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    Il Lago Blu, sul cui fondo si possono scorgere grandi legni che si dice siano proprio i resti della casa inghiottita

    La leggenda della Stella Alpina

    Non potevamo non concludere questa mini-raccolta di leggende con la storia dedicata al fiore montano per eccellenza: la stella alpina.

    Si narra che la stella alpina fosse in origine una splendida fanciulla. Pur corteggiata da moltissimi cavalieri, ella non trovò mai il vero amore e morì sola. Dopo la sua morte il suo corpo venne portato sulla cima più alta delle Alpi, dove per magia si trasformò in un fiore candido destinato a popolare luoghi lontani e quasi inaccessibili.

    Il nome tedesco della stella alpina è edelweiss (“nobile bianco”) e per i popoli di lingua tedesca cogliere l’edelweiss significa proprio “riuscire ad ottenere il più nobile onore che un uomo possa conquistare”.

    La stella alpina è molto resistente e anche piuttosto facile da coltivare, ma è una specie protetta e in quanto tale non può essere raccolta!

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    Una stella alpina

    Ed eccoci arrivati alla fine di questo articolo sulle leggende più conosciute della Valtournenche (puoi approfondire l’argomento qui).

    Ne conosci altre? Scrivicele qui sotto!

    Camminata sulle tracce del Ru du pan perdu di Antey

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    Dal pizzale A. Rolando di Antey-Saint-André, a poco più di 5 min a piedi da Maison du Tatà, si può intraprendere l’itinerario alla scoperta del Ru du pan perdu, l’antico acquedotto che portava le acque del torrente Marmore verso i campi aridi della media Valle.

    Non si sa esattamente in che anno sia stato costruito questo canale. Il vicino Ru du pan perdu di Châtillon risultava già esistente nel 1325, per cui si può dedurre che anche il ru di Antey risalga più o meno allo stesso periodo. La maggior parte degli studiosi colloca infatti lo svolgimento dei lavori di realizzazione del ru tra il 13° e il 14° secolo.

    Oggi le splendide arcate medievali di questo acquedotto dismesso si possono raggiungere con una breve passeggiata di circa 30 minuti. Scopriamo quindi qualcosa di più su questa imponente opera.

    Origine del termine ru du pan perdu

    Il termine ru identifica un canale irriguo di piccola portata costruito in ambiente alpino. Il compito di tale canale è portare il flusso d’acqua dei torrenti delle valli laterali verso i terreni agricoli della valle centrale. Queste strutture sono presenti in numerose regioni alpine italiane, svizzere e francesi, ma il termine ru indica soltanto quelle della Valle d’Aosta e del Piemonte. Altrove, queste opere vengono definite in vari modi: Waale, Léc o Léz in Alto Adige; bisses, Suonen e Flurbewässerung in Svizzera; canali nel Briançonnais.

    I principali ru della Valle d’Aosta sono stati costruiti tra il 13° e il 15° secolo, e alcuni vengono tuttora mantenuti efficienti da personale specializzato. Gli acquedotti abbandonati e non più funzionanti vengono invece definiti ru du pan perdu, letteralmente “canali dal pane perso” o ru mort, a causa della loro antichità e dello stato di degrado in cui versano.

    A cosa servivano i ru?

    I ru hanno avuto e hanno tuttora un ruolo fondamentale nell’economia valdostana. Hanno infatti consentito e facilitato la coltivazione dei terreni aridi, cioè quelli esposti a scarse precipitazioni o troppo in pendenza per riuscire a trattenere l’acqua. La loro gestione e manutenzione era affidata a figure specializzate chiamate “controllori” o “custodi delle acque”. Essi si occupavano dell’apertura delle chiuse e della distribuzione dell’acqua tra i vari appezzamenti. La maggior parte dei ru della regione sono stati intubati nel corso del 20° secolo. Solo una minoranza di questi sono stati convertiti in sentieri per escursionisti grazie alla loro posizione “privilegiata” lungo tracciati panoramici.

    Nella Valtournenche, i due ru maggiormente visibili e apprezzati sono proprio i sopraccitati Ru du pan perdu di Châtillon e di Antey-Saint-André. In particolare, il Ru du pan perdu di Antey conserva ancora le caratteristiche arcate addossate alla montagna, mentre si è persa ogni traccia del vecchio alveo. La sua scomparsa dipende probabilmente dall’antica usanza di mettere a coltura i tratti di ru non più utilizzati. Tale usanza era giustificata dalla necessità di sfruttare anche il più piccolo pezzo di terra coltivabile.

    Itinerario per il Ru du pan perdu di Antey

    È possibile seguire l’itinerario alla scoperta del Ru du pan perdu di Antey-Saint-André partendo dal piazzale A. Rolando, adiacente all’ufficio informazioni turistiche, e immettendosi sul sentiero escursionistico n°105. Questa piacevole passeggiata si svolge attraversando un fresco bosco di latifoglie e diversi luoghi di interesse. Si segnala in particolare il villaggio di Grand Moulin dove si trova, ancora ben conservato, un mulino anticamente alimentato dalle acque del Marmore. La parte finale del sentiero, non sempre ben visibile, porta direttamente ai pilastri che reggono il tracciato del ru, zona da cui è possibile osservare un gradevolissimo scorcio sul borgo di Antey.

    L’itinerario, che può essere percorso tutto l’anno, dura circa 30 minuti e presenta un dislivello di 175m, risultando quindi perfetto anche per i bambini e i meno allenati. Maggiori informazioni sul percorso sono disponibili a questo link. Non ci resta che augurarvi buona scoperta!

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    Il risveglio della natura: vivere la primavera in Valtournenche

    La primavera è senza dubbio un periodo magico in Valle d’Aosta. L’arrivo della bella stagione sancisce il risveglio di flora e fauna, e quindi il ritorno alla vita dopo i lunghi mesi di letargo invernale.

    Le giornate si allungano, il sole torna a splendere, il ghiaccio dei laghi inizia a sciogliersi, nei prati cresce una tenera erba di un verde intenso, gli alberi ricominciano a fiorire e i fiori a sbocciare sui prati da poco abbandonati dalla coltre nevosa. Meli, peschi, albicocchi, gigli, anemoni viola e rododendri in un tripudio di colori, contrasti e profumi che tolgono il fiato.

    È in particolare nella Valtournenche che un tale spettacolo della natura trova il suo palcoscenico ideale. Il territorio di Antey-Saint-André, circa 30km a est di Aosta, regala un ambiente naturale praticamente intatto. Il paesaggio circostante è infatti ricco di verdi boschi di conifere e splendidi laghi sulle cui acque si specchiano, ancora innevate, le cime del monte Cervino.

    Situato in una vallata alla base delle montagne che precedono il massiccio del Tantané, il piccolo comune di Antey-Saint-André vanta un clima ottimo in tutte le stagioni. Estati frizzanti ma fresche e inverni non troppo rigidi lo rendono infatti ideale anche per bambini e anziani. Sono queste le caratteristiche che rendono Antey e la Valtournenche un territorio sempre attivo e dunque ideale per soddisfare le esigenze di tutti: dagli appassionati di sci e trekking a chi semplicemente cerca relax e tranquillità.

    Cosa fare a primavera nella Valtournenche: tra storia, natura e relax

    Stupirsi di fronte al Lago Blu: il luogo ideale per appassionati di fotografia

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    Questo splendido lago della Valtournenche è una tappa obbligatoria per gli amanti della natura. Il suo vero nome è Lago Layet, ma viene chiamato Lago Blu grazie alle meravigliose sfumature di colore che alcune alghe riflettono sul suo fondo. In primavera le cime ancora innevate del Monte Cervino si riflettono sulla superficie delle acque azzurre regalando una visione romantica ed estremamente suggestiva. Il Lago Blu è dunque un luogo perfetto per chi ama la fotografia naturalistica. Dai giochi di specchi agli alberi in fiore, è davvero semplice catturare l’aria di primavera in uno scatto.

    Visitare i castelli della zona: per gli amanti del fascino medievale

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    Regione italiana dal potenziale turistico spesso sottovalutato, la Valle d’Aosta è in realtà un territorio ricco di storia, tradizioni e…antichi castelli. Torri angolari, mura merlate, portoni maestosi e sale lussuose: c’è tutto quello che nell’immaginario collettivo viene tipicamente associato a un castello medioevale.

    A Châtillon si trova il castello di Ussel, situato in cima ad un costone roccioso da cui è possibile godere di una splendida vista sulla Valtournenche e sul fondovalle della Dora Baltea. Subito dopo Châtillon, facilmente raggiungibile percorrendo la Strada Statale 26, si trova il castello di Fénis con le sue caratteristiche torrette angolari. Dal parcheggio del castello partono numerosi sentieri immersi nel verde che vale la pena di esplorare a piedi o in bicicletta.

    Proseguendo lungo il percorso della Dora Baltea si arriva al castello di Issogne, dimora signorile rinascimentale storicamente appartenuta alla nobile famiglia Challant. Nel borgo di Bard è inoltre possibile visitare l’omonimo Forte, riaperto nel gennaio 2006 dopo un lungo periodo di abbandono e oggi utilizzato anche come location di rappresentazioni musicali e teatrali.

    Meritano senza dubbio una visita anche l’antica fortezza militare di Verrè e il castello di Cly, caratterizzato da una torre centrale circondata da un’ampia cinta muraria.

    Ammirare la fauna locale: un percorso educativo per adulti e bambini

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    È primavera e il letargo è finito: gli animali si risvegliano e tornano a popolare valli e montagne. Camosci, stambecchi, caprioli, uccelli, lepri e marmotte escono allo scoperto per ricominciare a procacciare il cibo che brulica nel rigoglioso sottosuolo boschivo. Tra fine maggio e i primi di giugno, la fauna della montagna si arricchisce ulteriormente con la nascita dei cuccioli della maggior parte delle specie animali che popolano le Alpi.

    Tenersi in forma con le escursioni: ce n’è per tutti i gusti

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    In primavera, gli appassionati di escursioni possono approfittare dei sentieri di media quota e di quelli della valle centrale. Meglio non spingersi fino agli alti valloni laterali se non si è ben attrezzati: in questo periodo sono ancora ricoperti di neve e quindi difficilmente accessibili. I più esperti possono invece salire verso i rifugi, preziosi luoghi di incontro tra amanti di trekking e sciatori alpinisti. Lo splendido territorio della Valtournenche offre la possibilità di percorrere numerosi sentieri: dai più semplici ai più complessi. Tutti impreziositi dallo scroscio delle limpide acque di torrenti e ruscelli. Tra gli ultimi segnaliamo l’ascesa a Le Magdeleine, un insediamento montano edificato in tipico stile alpino che ospita una piccola stazione sciistica e da cui partono altri percorsi percorribili a piedi o in mountain bike.

    Approfittare della neve rimasta: divertimento assicurato anche in primavera

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    L’inverno è finito, il cielo è blu e l’aria è limpida. Tuttavia, in primavera non è raro assistere a repentini cambi di temperatura e a nevicate, soprattutto in alta quota. Per gli amanti dello sci, questo è comunque un vantaggio: sulle cime più alte risplende ancora il bianco della neve e molte delle stazioni sciistiche della sono ancora aperte. È quindi possibile divertirsi sulla neve godendo di giornate più lunghe e con temperature più miti. Si segnala, in particolare, la stazione di Breuil-Cervinia che è aperta fino ai primi di maggio.

    Informazioni pratiche

    Il comune di Antey si trova a circa 10km dal casello autostradale di Châtillon-Saint-Vincent e a soli 20km da Cervinia, in posizione centrale rispetto ai comprensori sciistici di Breuil-Cervinia, Valtournenche, Chamois, Le Magdeleine e Torgnon. Le piste, che si estendono tra Italia e Svizzera, sono collegate tra di loro. Un bel vantaggio per gli amanti della neve che possono così godersi senza grosse difficoltà ben 360km di tracciato, buona parte del quale percorribile anche da principianti e bambini.

    Tutti gli ospiti di Maison du Tatà possono beneficiare di una tariffa ridotta per l’ingresso ai castelli. Per maggiori informazioni su piste ed escursioni non esitare a consultare Tarcisio, nostro padre. Guida di alta montagna, maestro di sci e ultra-trail runner, saprà sicuramente darti consigli validi e spunti interessanti.

    Prenota il tuo soggiorno

    La primavera è senza dubbio la stagione perfetta per esplorare l’affascinante territorio della Valtournenche, visitare i suoi rinomati castelli e ammirare la natura che torna alla vita. In qualsiasi stagione, Antey e la Valtournenche sapranno stupirti e regalarti emozioni uniche, amplificate dall’ospitalità degli abitanti e dei gestori delle diverse strutture ricettive presenti.

    Maison du Tatà è lieta di accoglierti nei propri appartamenti di Antey. Ci troviamo in una posizione strategica da cui è possibile raggiungere facilmente i luoghi di interesse del territorio. Prenotando direttamente sul nostro sito potrai inoltre beneficiare di uno sconto sul soggiorno.