A Fénis, circa 20 km da Antey-Saint-André, si trova uno dei castelli medievali meglio conservati d’Italia. Parliamo del Castello di Fénis, una delle maggiori attrazioni turistiche della Valle d’Aosta, nonché gioiello architettonico che richiama immediatamente la storia e l’arte medioevale. Il Castello di Fénis era tra le mete primaverili che vi avevamo consigliato in questo precedente articolo. Scopriamo ora qualcosa in più sulla sua storia e architettura.
Le origini del Castello di Fénis
A differenza di altri manieri della Valle d’Aosta, edificati in cima a promontori rocciosi per scopi bellici e di protezione, il Castello di Fénis si trova a valle in un punto privo di difese naturali. Appartenuto per secoli alla nobile famiglia Challant, il maniero veniva utilizzato come sede amministrativa e di rappresentanza. Il suo scopo era infatti quello di ostentare la ricchezza della famiglia. Non si sa esattamente in che anno la famiglia Challant iniziò a dimorarvi. Il Castello venne menzionato per la prima volta in un documento del 1242 come proprietà di alcuni fratelli appartenenti alla famiglia, tra cui il Visconte di Aosta Gotofredo di Challant. Quel che è certo è che la famiglia Challant rimase proprietaria del maniero fino al 1716, anno in cui lo cedette al Conte Baldassarre Castellar di Saluzzo Paesana.
La struttura architettonica del Castello
L’attuale aspetto del Castello di Fénis si deve ai numerosi lavori di costruzione effettuati nel corso dei secoli. I più importanti vennero realizzati nel 14° secolo da Aimone di Challant, il quale dotò il maniero delle caratteristiche torrette angolari e della doppia cinta muraria merlata che costituiscono tuttora gli elementi più scenografici dell’intera architettura. Altri lavori riguardarono l’ampliamento del cortile centrale e la costruzione di un secondo piano. Al termine delle varie ristrutturazioni, il Castello si presentava con un perimetro di forma pentagonale al cui suo interno si trovavano il cortile ricco di affreschi e il corpo centrale composto da quattro piani.
Il seminterrato ospitava le cantine e le prigioni. Il pianterreno si sviluppava attraverso la sala d’armi, la dispensa e la cucina dotata di un grosso camino. Il primo piano, abitato dai nobili proprietari, ne ospitava le rispettive stanze oltre a una cucina nobile, una sala da pranzo, un tribunale e una cappella. Infine, il secondo e ultimo piano era destinato alla servitù, ai soldati e agli ospiti.
Il declino del Castello
La morte di Bonifacio I nel 1426 segnò l’inizio della fase di declino economico della famiglia Challant-Fénis. Declino che si rifletté inevitabilmente anche sul Castello, che da quel momento venne trascurato. Per oltre due secoli e mezzo il maniero non venne né ampliato né modificato nella struttura, e gli unici lavori che vennero effettuati furono limitati alla realizzazione o modifica di alcuni affreschi. Nel 1716 Giorgio Francesco di Challant-Châtillon vendette il Castello al Conte Baldassarre Castellar di Saluzzo Paesana nella speranza di poter ripagare gli ingenti debiti della famiglia. Il maniero passò quindi da una proprietà all’altra fino a cadere in uno stato di totale abbandono. Venne addirittura spogliato del mobilio e trasformato in abitazione rurale: le regali sale del pianterreno vennero adibite a stalle, mentre le decorate stanze da letto al primo piano diventarono un fienile.
Il recupero del Castello
Il recupero del Castello di Fénis iniziò solo nel 1895 quando l’ultimo proprietario Alfredo d’Andrade cedette il maniero allo Stato Italiano, che lo dichiarò monumento nazionale l’anno seguente. Partì quindi una prima campagna di lavori volta ad arrestare il degrado del Castello con la messa in sicurezza dei muri, il rifacimento dei tetti, il restauro di solai e serramenti e l’apertura di una nuova strada di accesso a est. Una seconda campagna di restauri avviata pochi anni dopo arricchì le stanze – svuotate del mobilio originale – con una serie di mobili reperiti sul mercato dell’antiquariato, la maggior parte di origine valdostana.
Prenota una visita
Oggi il Castello di Fénis è proprietà dell’amministrazione regionale della Valle d’Aosta ed è visitabile su prenotazione (tutto eccetto il secondo piano). Una guida esperta vi accompagnerà spiegandovi storia, curiosità e segreti dello splendido maniero. Tutti gli ospiti di Maison du Tatà possono beneficiare di una tariffa ridotta per la visita. Per maggiori informazioni su costi, orari e su come raggiungere il Castello si prega di consultare la pagina dedicata sul sito ufficio del turismo in Valle d’Aosta.
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