Se piove mentre sei in vacanza in Valle d’Aosta puoi rifugiarti in castelli, musei e biblioteche – scopri 7 luoghi da non perdere!
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Esplora la Valle d’Aosta con i tuoi bambini: avventure, passeggiate e divertimento per tutta la famiglia. Prenota il tuo soggiorno da Maison
du Tatà oggi!
Valle d’Aosta in inverno – I nostri suggerimenti per una vacanza divertente anche se non scii
Sei uno sportivo, un amante del relax, un goloso di gastronomia locale, un curioso di luoghi poco conosciuti e paesaggi?
Sei nel posto giusto, la nostra piccola regione in inverno soddisfa le tue passioni anche se non sei un amante dello sci.
AOSTA VALLEY CARD
Intrattenimento, benessere, shopping: Valle d’Aosta a 360°.
In Valle d’Aosta ci sono moltissime cose da vedere ed attività da fare, tutte esperienze che arricchiscono la tua esperienza di vacanza tra le nostre montagne.
Tutti questi punti di interesse (POI) possono incidere notevolmente sul bugdet della tua vacanza oltre a richiedere tempo per l’organizzazione e la prenotazione degli accessi.
È proprio qui che la carta turistica facilita l’esperienza della vacanza.
La card permette di risparmiare denaro rispetto alla visita con l’acquisto del singolo biglietto: più cose vedrai e farai e maggiore sarà il risparmio.
Aosta Valley Card privilegia la tua vacanza medio-lunga o il programmare più mini-vacanze nel corso dell’anno cosicché tu possa avere il tempo di accedere alle esperienze convenzionate.
Cosa comprende la AOSTA VALLEY CARD?
▶️ Forte di Bard – free pass al museo delle Alpi, al museo Ferdinando e alle Prigioni e riduzione sui biglietti delle mostre temporanee.
▶️ Sky Way Monte Bianco – riduzione sul biglietto.
▶️ Monterosa SPA – riduzione sul biglietto.
▶️ Terme di Saint-Vincent – riduzione sul biglietto.
▶️ QC Terme – riduzione sul biglietto.
▶️ Aosta Romana – biglietto unico a tariffa ridotta sui siti archeologici.
▶️ Castelli – riduzione sul biglietto.
▶️ Miniere di Cogne visita guidata – riduzione sul biglietto.
▶️ Parc Animalier – riduzione biglietto.
▶️ Maison Berton – riduzione biglietto.
Shopping e sconti:
✔️ L’artisanà – oggetti di artigianato tipico.
✔️ Jambon de Bosses – il principe di prosciutti.
✔️ Les Tisserands – tessuti in pura lana di pecora Rosset.
✔️ Les Crêtes – azienda vitivinicola.
✔️ Grivel – attrezzatura per alpinisti ed arrampicatori.
✔️ Lou Dzeut – tessuti in canapa.
✔️ Paintball – divertimento tra i boschi di Torgnon.
✔️ La Vineria – un aperitivo valdostano nel centro di Aosta.
✔️ Plein Air MTB – scoprire la Valle d’Aosta su due ruote.
✔️ Dott. Nicola Farmacista – fitocosmesi di montagna.
⛷️ Sei uno sciatore? Puoi acquistare online il tuo ski-pass e caricarlo sulla tua card. ⛷️
🏡🏡🏡
Qualora volessi fare uniche esperienze senza l’acquisto dell’ Aosta Valley Card , chiedici il voucher per l’accesso singolo a tariffa ridotta ai castelli e musei valdostani oltre che la prenotazione ai centri termali della nostra piccola regione.
Abbiamo stuzzicato la tua voglia di una vacanza e di conoscere la Vallée?
Cultura, sapori, coccole e sport tutto “a portata di tutte le tasche”, grazie alla carta turistica Aosta Valley Card.
Ti aspettiamo a MdT, cordialmente
Chiara N. 🤍
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ANTEY D’ESTATE È …
Stai cercando idee per una vacanza in montagna o per una gita fuori porta di pochi giorni?
Sei nel posto giusto!
Nel nostro articolo del mese di maggio alcuni ospiti di Maison du Tatà raccontano le motivazioni che da anni fanno di Antey il luogo di vacanza, il rifugio per staccare la spina e fuggire dalla quotidianità.
Oggi siamo noi a raccontarti di Antey e di ciò che il nostro paesino, a 1.000 metri s.l.m., offre ai suoi avventori.
Fidati ci sono attività per tutti i gusti: per appassionati di natura, di sport, di relax e di dolce far niente.
Abbiamo scelto alcuni itinerari escursionistici che ti permetteranno di conoscere luoghi di Antey meno noti: piacevoli passeggiate ed escursioni che richiedono un po’ di allenamento.
Cominciamo dalla passeggiata che attraversa Antey lungo un sentiero pianeggiante dalla frazione Liex alla frazione Buisson, passando per l’area sportiva e il percorso salute attrezzato per l’allenamento.
La vista che si gode sul Cervino quando si arriva alla frazione Berzin di Torgnon è davvero suggestiva: l’escursione parte dalla frazione Grand-Moulin e attraversa la frazione Villettaz; arrivati a Berzin consigliamo di addentrarti nella frazione, dove è presente un enorme vasca in granito ricavata da un unico blocco di pietra.
Un luogo per noi magico è il lago della frazione Lod, tra Antey e La Magdeleine. Il sentiero parte dalla frazione Avout per salire fino alla frazione Herin; una rapida occhiata alla cappella dedicata a Santa Barbara e due passi all’interno della frazione tra edifici rurali sapientemente ristrutturati o nella loro versione originaria, un po’ decaduti ma che conservano tutt’oggi elementi architettonici interessanti. Il sentiero dalla frazione Lod prosegue ancora in salita verso la frazione Lod e il suo laghetto di interesse naturalistico per la biodiversità che lo popola. Il rientro in paese sarà più rapido attraverso la mulattiera che porta alla frazione Challein per terminare all’ingresso della frazione Petit-Antey.
Antey è anche tappa del cammino Balteo, itinerario escursionistico ad anello attraverso un territorio punteggiato da antichi borghi e imponenti castelli, immerso in un variegato paesaggio che alterna boschi e pascoli ad orti e vigneti.
Per lo sportivo a tutto tondo l’area sportiva di Antey, fruibile prevalentemente in estate e nei fine settimana di primavera e d’autunno, offre differenti attività e attrezzature:
⚽ campo da calcio;
🎾 campo da tennis;
⛹️ campo da basket;
🏐 campo da beach-volley;
🧗 struttura di arrampica outdoor;
🌳 parco avventura;
🏇 maneggio;
🪂 campo atterraggio parapendio.
🚵 Infine l’appassionato di mountain-bike e di e-bike da giugno a ottobre può noleggiare e fruire del servizio di riparazioni presso il centro Ride the Planet (leggi il nostro articolo per una vacanza ecosostenibile).
Dolce far niente è un bisogno fortemente sentito in questo periodo e non necessariamente sinonimo di “ozio come padre dei vizi”.
Alzarti la mattina e seguire il tuo sentire, il ritmo del tuo corpo è una sensazione che avverti e di cui necessiti per riequilibrare le energie.
Un libro, una rivista, una pausa di meditazione o semplicemente il trastullarti dal divano al letto e dal letto alla sdraio in giardino sono fattori che aiutano il tuo corpo a riacquistare energie sottratte perché impegnato a rincorrere il tempo.
Se al dolce far niente abbini anche un massaggio o un riequilibrio energetico, il gioco è fatto, tornerai a casa ossigenato, rigenerato.
🏡 🏡 🏡
Lasciati sorprendere da Antey; ti aspettiamo a Maison du Tatà!
🎞️ Ringraziamo il Comune di Antey per il contributo video.
PRIMAVERA VALDOSTANA TRA RINASCITA E PROGETTI
PRIMAVERA VALDOSTANA TRA RINASCITA E PROGETTI
La primavera è in Valle d’Aosta stagione dei grandi contrasti. Sulle cime più elevate la neve scintilla talvolta più che in inverno, mentre nel fondo della valle le acque si ingrossano acquistando vigore, e i meli si ammantano di una candida fioritura. Poco più in alto, i primi fiori punteggiano i prati da poco abbandonati dalla coltre nevosa. È la stagione dell’esplosione dei colori e mai come in questo periodo la montagna presenta una tale varietà cromatica.
Per l’uomo sicuramente questa stagione ha invece un significato spirituale, perché è sinonimo di libertà di movimento, in contrapposizione alle difficoltà dettate dall’inverno, che si trasforma in una rinnovata gioia di vivere. Il periodo è avverso, dettato da vincoli che non sembrano conciliarsi con la libertà, però qualche esplorazione nei dintorni con la fantasia non è negata, soprattutto se si trasformeranno in progetti futuri. Le migliaia di sentieri che segnano i versanti delle valli valdostane offrono infinite scelte, che MdT saprà consigliarvi, e agevolate dall’ordinata ed efficiente segnaletica regionale.
Il risveglio di fauna e flora
Per l’appassionato della natura è il momento propizio per le escursioni sui sentieri di media quota e su quelli della valle centrale, mentre gli alti valloni laterali sono ancora inaccessibili. È possibile recarsi dove inverno e primavera si fondono salendo verso i rifugi, dove si incontrano animali e boccioli che si svegliano con alle spalle cime coperte dai ghiacciai. Dopo la prima settimana di aprile si possono scorgere le marmotte che hanno abbandonato la tana praticando un lungo tunnel nello spessore della bianca coltre per raggiungere la luce. In Valle d’Aosta uno dei percorsi più noti per questo genere di osservazione è quello che da Rhêmes-Notre-Dame sale al rifugio Benevolo. In questo periodo dell’anno non è necessario allontanarsi troppo dalle strade rotabili per osservare la fauna alpina. Branchi di camosci e stambecchi intenti a brucare la fresca erbetta primaverile si aggirano infatti spesso intorno ai villaggi, mostrando un logoro manto invernale ormai avviato alla muta. All’osservatore attento non sfuggirà che anche i boschi stanno cambiando aspetto e che i rami dei larici si presentano rivestiti di tenere foglioline di colore verde chiaro. La primavera è dunque la stagione del risveglio, anche se questa immagine in natura non ha significati eccessivi perché in inverno le specie animali e vegetali non arrestano certo il loro ciclo vitale.
Rhêmes-Notre-Dame
Il risveglio di curiosità e attività
Le possibilità per scoprire la natura della Valle d’Aosta non sono limitate alle escursioni a piedi. La rete delle stradine agricole sterrate che salgono verso gli alpeggi può essere agevolmente percorsa con le e-bike, che la nostra struttura è in grado di fornirvi attraverso un’innovativa convenzione. La natura della Valle d’Aosta offrirà a ognuno le mille sfumature della sua infinita gamma di aspetti e scenari. Non resta che mettersi in sella. Piste da sci non accessibili? La Valle d’Aosta è molto, molto di più e la primavera è la stagione perfetta per visitare castelli, parchi e piccoli e caratteristici borghi.
Parchi e riserve naturali della Valle d’Aosta
Il parco del Gran Paradiso si estende per 560 km abbracciando Valle di Cogne, Valsavaranche, Val di Rhémes. Un percorso che entusiasmerà anche i bambini, alla ricerca degli animali che si possono incontrare percorrendo i suoi sentieri, come ad esempio il camoscio, la volpe, il tasso, il ghiro, la puzzola, la marmotta e la lepre. Cogne è anche nota per un’estesa rete di sentieri, percorsi pedonali sulla neve e itinerari per le racchette da neve, per camminare in ogni stagione nel cuore del Parco Nazionale Gran Paradiso.
Il primo parco naturale valdostano, parco del Mont Avic, creato nell’ottobre 1989, con l’obiettivo di tutelare e preservare le risorse naturali dell’alta valle del Torrente Chalamy. Il Parco del Mont Avic si estende su 5747 ettari, e confina direttamente con il Parco del Gran Paradiso.
La riserva del Mont Mars è la più grande tra tutte le riserve naturali, nella quale si snodano diversi sentieri facilmente percorribili con l’arrivo della primavera, nei quali si trova una grande varietà di flora e fauna alpina.
La riserva del Mont Mars
Attività per ogni personalità
La Salle, invece, con le sue chiese e i suoi castelli è considerata una piccola capitale del Medioevo. La valle del Gran San Bernardo è una delle meno conosciute. Qui si trovano paesi come Etroubles, il museo a cielo aperto della Valle, una galleria d’arte permanente con le opere di artisti di fama mondiale. Gli appassionati d’ingegneria dovranno invece seguire l’itinerario romano e ammirare, oltre ad Aosta, la strada consolare delle Gallie a Donnas. Uno dei tratti più spettacolari del percorso è intagliato verticalmente nella roccia viva per 221 metri in un luogo dove. La Valle d’Aosta offre anche la possibilità di rigenerare lo spirito con un itinerario fra eremi e santuari.
Consultate il nostro blog per approfondire itinerari e luoghi da visitare!
Ritorno alla vita, ritorno ai progetti
Le nostre montagne, le bellezze naturali della nostra regione rimarranno. Questa regione meravigliosa è una delle perle di questo Paese, non ha nulla da invidiare alle catene montuose di altri mondi. Maison du Tatà è uno strategico punto di partenza per visitare tutti gli angoli di paradiso di cui vi abbiamo parlato. Come un campo base in cui informarsi e da cui prendere il volo alla scoperta di montagne, vallate e attrazioni disseminate in tutta la Valle d’Aosta, una caccia ai tesori infinita che rivela man mano nuove gemme. Un rifugio che vi accoglie di ritorno da queste avventure e mura che non vedono l’ora di ascoltare emozioni mutate in ricordi. E vi aspetterà, Voi preparatevi al nuovo che verrà. Non è questo infatti il significato della primavera?
Iniziate a programmare la vostra vacanza, siamo tutti sospesi ma non fermi! Fatevi ispirare dalla frizzantina aria primaverile, che solletica i pensieri e vi porta in nuovi scenari positivi, e dai nostri consigli che trovate sui social e negli articoli precedenti. Agli amici di MdT ricordiamo che possono usufruire del codice sconto comunicato durante la vostra ultima visita, scadrà il 31 dicembre 2021!
Chiamaci, progetteremo insieme il tuo prossimo soggiorno su misura! Oppure compila questo form, ti invieremo la nostra proposta di soggiorno.
Cammino Balteo: la Bassa Via alla scoperta della Valle d’Aosta
La regione famosa per essere la culla della cima più alta d’Europa, il Monte Bianco, ha recentemente deciso di puntare sulla valorizzazione culturale e turistica del suo fondovalle. Il Cammino Balteo – per questo motivo definito La Bassa Via della Valle d’Aosta – è stato ufficialmente aperto nella primavera dello scorso anno, anche se buona parte del percorso di medio-bassa quota era già percorribile da tempo.
Si tratta di un itinerario di 370 chilometri, con tracciato ad anello, che si sviluppa tra i 500 e i 1900 metri di quota e che può essere percorso in entrambi i sensi. Suddiviso in 24 tappe che si snodano lungo ben 48 comuni, da Pont-Saint-Martin a Morgex, il Cammino Balteo comprende anche tratti percorribili in bicicletta e a cavallo. Ciascuna tappa dura dalle 4 alle 6 ore circa, ma è possibile suddividere il percorso in modo diverso e percorrere le tappe in più riprese.
Il cammino Balteo
Il nuovo percorso – che prende il nome dalla Dora Baltea, il fiume che attraversa l’intera regione – si aggiunge così alle due Alte vie già esistenti ai piedi di Monte Bianco, Cervino, Monte Rosa e Gran Paradiso. Non più solo ghiacciai, complessi sciistici e rifugi: residenti e turisti possono ora esplorare anche i boschi e i borghi storici della Valle d’Aosta lungo un itinerario immerso nel patrimonio culturale, artistico, paesaggistico ed enogastronomico del territorio.
Nato in seguito ad un attento studio sulle potenzialità del territorio, il Cammino Balteo è percorribile tutto l’anno e quindi in grado di ospitare iniziative turistiche e attrarre visitatori anche in periodi di bassa stagione. Il tracciato è indicato da un triangolo giallo, rivolto verso il basso, con all’interno il numero 3. Informazioni aggiuntive e aggiornamenti sulla percorribilità dell’itinerario sono consultabili a questa pagina.
L’itinerario
Il percorso nel fondovalle parte da Pont-Saint-Martin, da cui si prosegue attraversando la bassa valle del Lys e procedendo verso Donnas, una delle capitali regionali del vino, e Arnad, famosa per l’omonimo lardo. Da qui il percorso si svolge su mulattiere in pietra passando attraverso borghi caratteristici e poco frequentati che gli abitanti conservano con grande cura.
Procedendo si passa lungo i centri della bassa valle d’Ayas, dov’è possibile fare una sosta nella splendida Riserva Naturale del Lago di Villa. Più avanti Saint-Vincent e la bassa Valtournenche con Antey-Saint-André, i pascoli de La Magdeleine e Torgnon. Si tratta di una zona di grande interesse storico e paesaggistico, che vi consigliamo di approfondire dando uno sguardo a questo articolo. Il Cammino Balteo prosegue quindi verso Nus, vicinissimo al Castello di Fènis, per poi risalire al Castello di Quart, attraversare la Valpelline e scendere nella bassa valle del Gran San Bernardo. Da qui si risale poco dopo a Vetan, da cui è possibile godere di una splendida vista sul Gran Paradiso, per poi riscendere nuovamente nei borghi di La Salle e Morgex, terre famose per la produzione di vino e miele.
Da Morgex parte il percorso in direzione opposta, che passa da Avise salendo verso i prati di Saint-Nicolas, per poi riscendere verso Arvier e Introd. Si prosegue quindi alla volta di Villeneuve, che ospita la centrale idroelettrica di Champagne costruita nel 1921, poi Aymavilles e il capoluogo Aosta, ricca di resti romani tra cui la nota Porta Praetoria. Poco dopo Fènis si raggiungono Chatillon, Issogne e Verres. Questi ultimi due borghi ospitano gli omonimi castelli, ottimi esempi di architettura medioevale nella regione. Da qui è possibile proseguire attraverso Arnad, Bard e Donnas fino a Pont-Saint-Martin.
Storia, cultura, paesaggio
Le tappe del Cammino Balteo sono ricche di suggestioni storiche e dominate da diversi tipi di paesaggi ed elementi naturali. Dai vigneti ai torrenti, dai prati ai borghi sospesi nel tempo, dalle atmosfere medievali ai resti di epoca romana.
La Bassa Via della Valle d’Aosta attraversa le aree che nel corso dei secoli sono state maggiormente plasmate dall’opera dell’uomo, e che per questo sono ricche di storia, cultura, arte e tradizioni. Ponti, chiese, castelli, torri e santuari scandiscono il cammino, percorribile attraverso strade asfaltate, vecchie mulattiere ben conservate e boschi di conifere e latifoglie.
Ciascuna tappa offre un’ampia varietà enogastronomica, architettonica e naturalistica di grande valore. Basti pensare al cosiddetto sentiero panoramico delle farfalle, situato poco dopo la valle di Cogne, che ospita ben 96 specie diverse di farfalle.
Il tutto condito da numerosi scorci su tratti suggestivi e poco conosciuti del territorio valdostano.
Il Cammino Balteo può essere percorso da grandi e piccini durante tutto l’anno, rappresentando così un’ottima alternativa alle piste da sci e ai luoghi più frequentati della regione. Consigliamo vivamente di percorrere il cammino accompagnati da una guida turistica, così da poterne apprezzare a pieno i numerosi aspetti naturalistici, storici e culturali.
Camminata sulle tracce del Ru du pan perdu di Antey
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Dal pizzale A. Rolando di Antey-Saint-André, a poco più di 5 min a piedi da Maison du Tatà, si può intraprendere l’itinerario alla scoperta del Ru du pan perdu, l’antico acquedotto che portava le acque del torrente Marmore verso i campi aridi della media Valle.
Non si sa esattamente in che anno sia stato costruito questo canale. Il vicino Ru du pan perdu di Châtillon risultava già esistente nel 1325, per cui si può dedurre che anche il ru di Antey risalga più o meno allo stesso periodo. La maggior parte degli studiosi colloca infatti lo svolgimento dei lavori di realizzazione del ru tra il 13° e il 14° secolo.
Oggi le splendide arcate medievali di questo acquedotto dismesso si possono raggiungere con una breve passeggiata di circa 30 minuti. Scopriamo quindi qualcosa di più su questa imponente opera.
Origine del termine ru du pan perdu
Il termine ru identifica un canale irriguo di piccola portata costruito in ambiente alpino. Il compito di tale canale è portare il flusso d’acqua dei torrenti delle valli laterali verso i terreni agricoli della valle centrale. Queste strutture sono presenti in numerose regioni alpine italiane, svizzere e francesi, ma il termine ru indica soltanto quelle della Valle d’Aosta e del Piemonte. Altrove, queste opere vengono definite in vari modi: Waale, Léc o Léz in Alto Adige; bisses, Suonen e Flurbewässerung in Svizzera; canali nel Briançonnais.
I principali ru della Valle d’Aosta sono stati costruiti tra il 13° e il 15° secolo, e alcuni vengono tuttora mantenuti efficienti da personale specializzato. Gli acquedotti abbandonati e non più funzionanti vengono invece definiti ru du pan perdu, letteralmente “canali dal pane perso” o ru mort, a causa della loro antichità e dello stato di degrado in cui versano.
A cosa servivano i ru?
I ru hanno avuto e hanno tuttora un ruolo fondamentale nell’economia valdostana. Hanno infatti consentito e facilitato la coltivazione dei terreni aridi, cioè quelli esposti a scarse precipitazioni o troppo in pendenza per riuscire a trattenere l’acqua. La loro gestione e manutenzione era affidata a figure specializzate chiamate “controllori” o “custodi delle acque”. Essi si occupavano dell’apertura delle chiuse e della distribuzione dell’acqua tra i vari appezzamenti. La maggior parte dei ru della regione sono stati intubati nel corso del 20° secolo. Solo una minoranza di questi sono stati convertiti in sentieri per escursionisti grazie alla loro posizione “privilegiata” lungo tracciati panoramici.
Nella Valtournenche, i due ru maggiormente visibili e apprezzati sono proprio i sopraccitati Ru du pan perdu di Châtillon e di Antey-Saint-André. In particolare, il Ru du pan perdu di Antey conserva ancora le caratteristiche arcate addossate alla montagna, mentre si è persa ogni traccia del vecchio alveo. La sua scomparsa dipende probabilmente dall’antica usanza di mettere a coltura i tratti di ru non più utilizzati. Tale usanza era giustificata dalla necessità di sfruttare anche il più piccolo pezzo di terra coltivabile.
Itinerario per il Ru du pan perdu di Antey
È possibile seguire l’itinerario alla scoperta del Ru du pan perdu di Antey-Saint-André partendo dal piazzale A. Rolando, adiacente all’ufficio informazioni turistiche, e immettendosi sul sentiero escursionistico n°105. Questa piacevole passeggiata si svolge attraversando un fresco bosco di latifoglie e diversi luoghi di interesse. Si segnala in particolare il villaggio di Grand Moulin dove si trova, ancora ben conservato, un mulino anticamente alimentato dalle acque del Marmore. La parte finale del sentiero, non sempre ben visibile, porta direttamente ai pilastri che reggono il tracciato del ru, zona da cui è possibile osservare un gradevolissimo scorcio sul borgo di Antey.
L’itinerario, che può essere percorso tutto l’anno, dura circa 30 minuti e presenta un dislivello di 175m, risultando quindi perfetto anche per i bambini e i meno allenati. Maggiori informazioni sul percorso sono disponibili a questo link. Non ci resta che augurarvi buona scoperta!
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Escursioni in montagna: tutti i consigli per fare trekking in sicurezza
Con l’arrivo della primavera la neve si scioglie, le temperature aumentano e cresce la voglia di fare passeggiate ed escursioni. Con i suoi numerosi itinerari, dai più semplici adatti anche a bambini e anziani ai più impegnativi, la Valle d’Aosta è la destinazione ideale per gli amanti del trekking e dell’alpinismo.
Immergersi nella natura presenta però anche diversi rischi che è bene conoscere. Se sei un’escursionista alle prime armi, questo articolo ti aiuterà a pianificare correttamente l’escursione. Seguendo semplici consigli e accorgimenti, potrai assicurarti qualche ora di divertimento all’aria aperta in tutta sicurezza.
PRIMA DI PARTIRE: PIANIFICA L’ESCURSIONE
Valuta la tua preparazione fisica e quella degli altri partecipanti
Prima di partire, valuta attentamente il tuo grado di preparazione fisica e quello delle altre persone che verranno con te. Siete escursionisti esperti o siete fuori allenamento? Il percorso è adeguato alle vostre capacità? Disponete dell’equipaggiamento necessario ad affrontare escursioni impegnative in sicurezza?
Se nel gruppo ci sono anziani, bambini o persone con difficoltà fisiche scegli i percorsi più semplici e adatta il tuo passo al loro. Presta molta attenzione e tieniti pronto ad intervenire in caso di necessità. Ricorda che la maggior parte degli incidenti in montagna non si verifica nel corso di scalate impervie, ma durante normali escursioni e a causa di banali scivolamenti. Per evitare di farsi male è dunque sufficiente evitare di spingersi oltre i propri limiti.
Cerca informazioni sul percorso
Informati per bene sull’itinerario che vorresti percorrere. Puoi farlo consultando mappe e guide turistiche e, se necessario, chiedendo ulteriori consigli agli abitanti del territorio e ai gestori di rifugi. E non dimenticarti di Internet: articoli, commenti e recensioni possono fornirti informazioni in tempo reale su eventuali chiusure o deviazioni. Queste ti eviteranno di perdere tempo recandoti verso itinerari non percorribili.
Presta particolare attenzione alla classificazione dei percorsi: gli itinerari vengono infatti classificati diversamente in base al livello di difficoltà. Questo dipende dalle peculiarità del percorso stesso – lunghezza, dislivello, tipologia di terreno, segnaletica – dalla preparazione e resistenza fisica dell’escursionista, e dalla necessità di utilizzare o meno attrezzature specifiche.
Se non sei particolarmente allenato e ti sei avvicinato da poco al mondo dell’escursionismo, evita di strafare e opta per itinerari di livello Turistico (T). Si tratta di stradine brevi e facilmente percorribili, spesso ad anello e con un dislivello inferiore ai 500 metri. Altrettanto ben percorribili, ma più impegnativi sia per lunghezza che per dislivello sono gli itinerari di livello Escursionistico (E). Questi si svolgono su sentieri o terreni di vario genere – come pascoli o pietraie – ma sono comunque ben segnalati e quindi tutto sommato adatti anche ai non esperti.
Gli ultimi due tipi di itinerari sono invece consigliati solo ai ben allenati con uno spiccato senso dell’orientamento e un’approfondita conoscenza della montagna. I percorsi classificati come Escursionisti Esperti (EE) sono caratterizzati da terreni impervi, scoscesi e scivolosi con un dislivello maggiore di 1000 metri. I percorsi classificati come Escursionisti Esperti con Attrezzatura (EEA) sono particolarmente lunghi e richiedono elevata preparazione e resistenza fisica, nonché l’utilizzo di dispositivi di sicurezza e di equipaggiamento tecnico da ferrata.
Monitora le previsioni meteo
La peculiare orografia del territorio valdostano fa sì che esistano microclimi locali assai diversi anche a distanza di pochi chilometri. Le condizioni climatiche variano velocemente e spesso basta spostarsi in una città o vallata vicina per sentire la differenza. Per questo è essenziale tenere sotto controllo le previsioni meteo in vista di un’escursione. Per farlo è sufficiente uno smartphone, ma se cerchi informazioni più dettagliate puoi visionare le immagini in tempo reale delle webcam posizionate nelle diverse località della Valle d’Aosta. Controlla le previsioni del tempo tenendo in considerazione non solo il punto di partenza e quello d’arrivo, ma anche il tempo che impiegherai per concludere l’escursione. Se è prevista pioggia intensa nel giro di poche ore, meglio non rischiare.
Cerca di prevedere gli imprevisti
Informa amici e familiari del percorso che intendi fare e del tempo che ti ci vorrà per percorrerlo. Si tratta di informazioni preziose che risulteranno utili per allertare i soccorsi in caso di imprevisti.
Metti nello zaino un piccolo kit di pronto soccorso, un coltellino multiuso e un fischietto per richiamare l’attenzione in caso di cadute e incidenti minori.
Se l’escursione che hai programmato è lunga e impegnativa, assicurati di avere sempre con te un cellulare carico per chiamare il 112, il numero unico di assistenza. Il centralino provvederà a individuare la tua posizione e a collegarti in breve tempo con il Soccorso Alpino. La chiamata è sempre gratuita e può essere effettuata da qualsiasi telefono fisso o cellulare, anche senza scheda o senza credito.
Dal 2013 è attiva anche GeoResQ, l’App per la localizzazione, il tracciamento e l’invio di richieste di aiuto promossa da Club Alpino Italiano e Soccorso Alpino. Oltre a tenere traccia del percorso – per comunicare gli spostamenti ai soccorritori in caso di bisogno – l’App consente di inoltrare una richiesta di aiuto alla centrale operativa GeoResQ grazie alla funzione “Allarme”. Per utilizzarla è sufficiente scaricarla, registrarsi inserendo alcuni dati fondamentali e lanciarla quando si comincia l’escursione. Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale GeoResQ.
Fai una checklist delle cose da portare
Una volta che hai scelto l’itinerario più adatto a te e messo in pratica i principali accorgimenti, stila una lista di tutte le cose da portare. Ti aiuterà a semplificare la pianificazione dell’escursione e a non dimenticare nulla.
DURANTE L’ESCURSIONE: EQUIPAGGIAMENTO E CONSIGLI UTILI
Vestiti a strati con abbigliamento tecnico
Come abbiamo detto poco sopra, in montagna il tempo è letteralmente imprevedibile, con cambi repentini e improvvisi sbalzi di temperatura. Indossa quindi capi tecnici e traspiranti in grado di trattenere il sudore (meglio evitare il cotone) e vestiti a strati, così da poter togliere i capi superflui quando fa caldo o aggiungere quelli necessari quando hai bisogno di ripararti da freddo, pioggia e vento. Assicurati di avere nello zaino un K-Way pronto all’uso, molto più utile dell’ombrello poiché utilizzabile anche in caso di forte vento. Ricorda infine di portare con te crema, occhiali e cappellino per proteggerti dal sole che, in estate e ad alta quota, può scottare come al mare.
Indossa scarpe specifiche per il trekking
La scelta delle scarpe dipende dalle tue esigenze. Ti servono per escursioni brevi o lunghe? Camminerai su strade asfaltate e facilmente percorribili o su terreni fangosi e scivolosi? Recati in negozio solo quando avrai un’idea ben precisa del percorso che farai, così da poter mettere i commessi nella condizione di aiutarti nel miglior modo possibile.
Esistono infatti diversi tipi di scarpe da trekking. Scarpe basse e scarponcini sono l’ideale per escursioni brevi e poco impegnative che non prevedono lunghe discese o tratti in alta montagna. Essendo leggeri e poco ingombranti sostengono bene il piede, permettendo una camminata veloce e riducendo il rischio di sviluppare vesciche. Lo svantaggio è dato dal fatto che la caviglia rimane libera e pertanto esposta al rischio di distorsioni, soprattutto nei tratti più sconnessi e nelle discese a fine giornata, quando la stanchezza si fa sentire.
Senza dubbio più sicuro è il classico scarpone alto, perfetto per sentieri difficili con terreni ostici che prevedono la salita e/o discesa di lunghi ghiaioni o l’attraversamento di ripidi pendii erbosi e di tratti innevati. Sono più pesanti e ingombranti dei precedenti, ma fasciano meglio il piede e sono dotati di suole scolpite antiscivolo che migliorano l’aderenza al terreno e garantiscono una totale impermeabilità.
Porta uno zaino comodo e capiente
Indipendentemente dalla durata o dalla difficoltà dell’escursione, lo zaino resta senza dubbio il compagno più fedele di ogni trekker. Elemento indispensabile per chiunque ami passare ore a contatto con la natura, lo zaino permette di portare con sé tutto il necessario per ogni evenienza: acqua, cibo, guide, cartine, bussola, attrezzatura, abbigliamento, materiale tecnologico, effetti personali e molto altro.
Ma qual è lo zaino da trekking ideale? Assicurati innanzitutto di sapere quali sono esattamente le tue necessità. In commercio esistono centinaia di zaini, ma per scegliere quello perfetto per te non puoi limitarti a individuare le migliori marche. Valuta piuttosto l’uso che vuoi farne e la stagione in cui lo userai. Per camminate di poche ore è più che sufficiente uno zaino di piccole dimensioni, leggero da trasportare e contenente il minimo indispensabile. Se l’escursione è più lunga e impegnativa avrai invece bisogno di uno zaino con una capacità maggiore in grado di contenere i ricambi di vestiario e tutto il necessario per trascorrere anche più giorni fuori casa.
Generalmente parlando, gli zaini migliori sono quelli tecnici con spallacci imbottiti e regolabili, scomparti interni, tasche esterne e schienale morbido con sistema di areazione che aiuta a non sudare sulla schiena. L’importante insomma è che sia comodo, pratico e spazioso.
Rispetta la natura e il territorio
Dice Gary Snyder che “La natura non è un posto da visitare. È casa nostra.” E noi non potremmo essere più d’accordo. La montagna è patrimonio di tutti, e viverla significa soprattutto immergersi nella sua natura per scoprire con stupore e curiosità tutte le sue meraviglie. Per cui evita di gettare a terra i rifiuti, di spaventare gli animali selvatici e il bestiame, di toccare i cuccioli, di strappare i fiori e di commettere atti di vandalismo che potrebbero provocare gravi danni. Assicurati inoltre di avere nello zaino un sacchetto con cui potrai raccogliere e portare a valle i rifiuti lasciati da altri.
Segui le indicazioni
Segui sempre le indicazioni facendo riferimento alle mappe e prestando attenzione alla segnaletica. In montagna, le indicazioni consistono prevalentemente in piccoli cartelli o segni in vernice colorata. Evita di prendere iniziative rischiose, come allontanarti dal resto del gruppo o seguire scorciatoie sconosciute, che potrebbero esporti al rischio di cadute. Se ti perdi e non sai come orientarti, cerca di tornare al punto familiare più vicino. Anche per questo dovresti sempre avere con te un cellulare carico. Così, chiedere aiuto agli altri membri del gruppo o mettersi in contatto con i soccorsi diventa decisamente più semplice.
Porta cibo e acqua a sufficienza
Anche la più corta e semplice delle escursioni spinge il nostro corpo a consumare calorie ed energia. Per godersi a pieno una bella camminata in montagna è indispensabile bere acqua fresca e consumare snack proteici ad intervalli regolari. Frutta secca, una barretta o un po’ di cioccolato vi aiuteranno a ricaricare le pile.
Goditi l’escursione
Seguendo questi utili consigli, potrai goderti i meravigliosi paesaggi di montagna senza troppi pensieri e preoccupazioni. E ricorda che le regole non scritte della montagna impongono di salutare le persone che incrociamo sul nostro cammino.
Non ci resta che augurarti buona camminata!